TERAMO – C’è un obiettivo ben chiaro dietro all’ordinanza di chiusura del circolo culturale Officine Indipendenti da parte dell’amministrazione comunale, secondo il suo leader e portavoce, nonché ex candidato sindaco al Comune di Teramo, Giorgio Giannella: «Razionalizzare e redistribuire le risorse del territorio tramite la repressione delle esperienze che non sono considerate opportune o di intralcio alle 7 famiglie di imprenditori e politici locali». Giannella ritiene che fino ad oggi il dibattito pubblico a Teramo sia stato distratto su argomenti «come la costruzione di zone rosse per impedire manifestazioni, schiamazzi, movida e altro», per nascondere «la vera Sagunto espugnata, la crisi del gruppo bancario Tercas che rappresenta l’ultimo acuto reale problema economico e sociale del capoluogo di provincia». La chiusura per un mese del circolo culturale nel centro storico cittadino, con la motivazione di inquinamento acustico e schiamazzi degli avventori all’esterno del locale, è un gesto di repressione dei fenomeni umani e sociali da parte di un’amministrazione che, sostiene Giannella, «dovrebbe essere onesta
nell’ammettere che per aprire qualsiasi attività non occorre rivolgersi agli uffici competenti ed avere i permessi previsti dalla legge, ma rivolgersi ai vicini di casa». Officine Indipendenti ha chiesto un incontro all’assessore alla movida, Marco Tancredi, e al sindaco Berucchi «per procedere ad una immediata revoca del provvedimento e concertare le future politiche da adottare sul tema».